Domicilio digitale: cos’è e cosa serve

Domicilio digitale: cos’è e cosa serve

Cos’è il domicilio digitale? Quali sono i vantaggi dell’iscrizione a INAD, l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali? Ecco quello che c’è da sapere

Il Domicilio Digitale è un indirizzo PEC registrato sull’Indice Nazionale dei Domicili Digitali (INAD), che individua l’indirizzo virtuale usato dalle Pubbliche Amministrazioni per inviare comunicazioni con valore legale come raccomandate, avvisi di giacenza e multe.

Vediamo insieme tutti i dettagli del Domicilio Digitale e dell’Indice Nazionale dei Domicili Digitali.

Cos’è un Domicilio Digitale e a cosa serve
Cos’è l’INAD
I vantaggi di INAD e del Domicilio Digitale
Le date di INAD e del Domicilio Digitale
Cosa cambia per i professionisti iscritti a INI-PEC
Come registrarsi a INAD con la propria identità digitale
Domicilio Digitale gratis con la PEC di Register.it

Cos’è un Domicilio Digitale e a cosa serve

Come indica il nome stesso, per “domicilio digitale”, s’intende un indirizzo digitale presso il quale la Pubblica Amministrazione può inviare comunicazioni, atti e notificazioni.

Sostanzialmente si tratta di una casella PEC, registrata sull’Indice Nazionale dei Domicili Digitali (INAD), che individua un “indirizzo virtuale” a cui le varie Pubbliche Amministrazioni possono inviare comunicazioni elettroniche aventi valore legale a professionisti, aziende e privati.

È come il domicilio fisico, solo che invece di chiamarsi ad esempio “Via Mazzini 52” si chiama “nome.cognome@gestorepec.it”.

Tramite il domicilio digitale possiamo, quindi, essere raggiungibili dalla Pubblica Amministrazione indipendentemente dalla nostra locazione fisica: tutte le comunicazione dalla PA, dagli avvisi di giacenza alle multe, non arriveranno più al nostro domicilio fisico tramite la posta “tradizionale” ma saranno notificati in versione digitale via Posta Elettronica Certificata consentendoci di risparmiare i costi di notifica.

Cos’è l’INAD

L’INAD è l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali. Si tratta di un registro pubblico online a cui i cittadini italiani possono iscriversi inserendo un indirizzo PEC che diventa il domicilio digitale su cui ricevere tutte le comunicazioni della PA con valore legale.

INAD nasce dalla collaborazione fra Agid (Agenzia per l’Italia Digitale), il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio e Infocamere, la società delle Camere di commercio per l’innovazione digitale, che ha realizzato la piattaforma.

Possono inscriversi all’INAD per indicare il proprio domicilio digitale:

  • le persone fisiche che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età;
  •  i professionisti che svolgono una professione non organizzata in ordini, albi o collegi ai sensi della legge n. 4/2013;
  • gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nell’INI-PEC.

I vantaggi di INAD e del Domicilio Digitale

Ora che abbiamo spiegato cos’è il domicilio digitale e cos’è l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali vediamo perché avere il proprio indirizzo PEC iscritto all’INAD è così vantaggioso.

Grazie a INAD, tutte le comunicazioni con valore legale della Pubblica Amministrazione, come ad esempio gli accertamenti, i rimborsi fiscali, i verbali di sanzioni amministrative ecc, vengono inviate direttamente nella casella PEC indicata dal cittadino.

Portare la comunicazione tra cittadini e Pubblica Amministrazione interamente in digitale tramite Posta Elettronica Certificata consente di:

  • Velocizzare enormemente gli iter burocratici, con vantaggi sia per la PA che per il cittadino.
  • Risparmiare sulle spese di spedizione delle raccomandate.
  • Ridurre al minimo l’emissione dei documenti cartacei.
  • Avere la certezza dell’invio delle notifiche della PA per non rischiare di perderle ad andare in mora.

La digitalizzazione delle comunicazioni porta anche ad un notevole risparmio di tempo risorse che in questo momento vengono impiegati per attività manuali come la gestione delle notifiche cartacee, l’invio tramite raccomandate A/R, l’accesso fisico all’abitazione dei destinatori, la gestione della mancata notifica per irreperibilità ecc.

Inoltre, dopo aver registrato il proprio domicilio digitale su INAD, le notifiche arriveranno in tempo reale, senza ritardi o problemi relativi al mancato recapito. Il cittadino avrà anche immediatamente a disposizione la documentazione, senza l’incombenza di spostarsi fisicamente per recuperarla, mentre la Pubblica Amministrazione avrà un sistema di comunicazione centralizzato più efficiente, automatizzato e sicuro.

Le date di INAD e del Domicilio Digitale

L’INAD ha preso il via ufficialmente lo scorso 6 giugno, giorno a partire dal quale è diventato possibile iscrivere il proprio domicilio digitale nell’Indice Nazionale dei Domicili Digitali.

La fase operativa è partita invece il 6 luglio 2023. Da quel giorno, infatti, le Pubbliche Amministrazioni hanno iniziato ad utilizzare i domicili digitali presenti nel registro per inviare tutte le comunicazioni con valore legale.

Sempre a partire dal 6 luglio è possibile anche accedere all’INAD per consultazione inserendo semplicemente il codice fiscale della persona di cui si vuole conoscere il domicilio digitale.

Per quanto riguarda il passaggio definitivo al domicilio digitale, fino al 30 novembre i cittadini meno digitalizzati potranno ricevere gli atti notificati della PA anche in forma cartacea, sia che si tratti di multe, raccomandate o avvisi dalle amministrazioni.

A stabilire il periodo transitorio un emendamento al decreto PA che stabilisce: “Al fine di garantire la piena inclusione dei soggetti in divario digitale, fino al 30 novembre 2023, il gestore della piattaforma per la notificazione digitale degli atti della pubblica amministrazione invia al destinatario sprovvisto di domicilio digitale che non abbia già perfezionato la notifica tramite accesso alla piattaforma l’avviso di avvenuta ricezione in formato cartaceo”. 

Cosa cambia per i professionisti iscritti a INI-PEC

INI-PEC è un altro elenco che raccoglie gli indirizzi PEC delle imprese iscritte al Registro delle Imprese e dei professionisti iscritti a Ordini e Collegi professionali.

Il Codice dell’Amministrazione Digitale prevede che il domicilio digitale dei professionisti iscritti in INI-PEC, venga importato automaticamente su INAD in qualità di persona fisica, restando salva la possibilità di modificarlo, indicando un altro indirizzo PEC.

Come registrarsi a INAD con la propria identità digitale

Per iscriversi all’INAD indicare il proprio domicilio il proprio domicilio digitale è necessario innanzitutto avere un indirizzo una PEC attivo.

Sarà poi necessario accedere al portale dell’Indice Nazionale dei Domicili Digitali e registrarsi al servizio con la propria identità digitale SPID (Sistema Pubblico d’Identità Digitale) o, in alternativa, con CIE o CNS.

Una volta effettuata la registrazione, il sistema chiederà di inserire l’indirizzo PEC scelto come domicilio digitale.

A questo punto, verrà inviata un’email all’indirizzo PEC scelto come domicilio digitale e dovrà essere confermata entro 5 giorni.

Domicilio Digitale gratis con la PEC di Register.it

Come abbiamo visto, per iscriversi all’INAD è necessario avere:

  • un indirizzo PEC attivo;
  • le proprie credenziali SPID per accedere al portale dell’INAD.

Register.it è provider accreditato per entrambi i servizi PEC e SPID.

Con PEC Unica è possibile creare un indirizzo di Posta Elettronica Certificata da 3GB o 5GB su un dominio personale.

PEC Agile, invece, consente invece di attivare gratis per 6 mesi una casella PEC da 2GB su un dominio di Register.it.

Si possono scegliere:
– Nomi generici e facili da ricordare come @pec.net, @pecmail.net ecc.
– Nomi aziendali come @pec-studio.com, @pec-ditta.com ecc.
– Nomi legati a ordini e professioni come @pec-architetti.it, @pec-geometri.it ecc.

Tutte le soluzioni PEC di Register.it sono semplici da creare ed includono la funzionalità la conservazione a norma di legge dei messaggi di Posta Elettronica Certificata.

Anche l’attivazione di SPID per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione è semplice e veloce con Register.it ed è possibile richiedere SPID per uso privato e per uso professionale 

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